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Il Falso Mito dello SmarWorking

  • Gennaio 21, 2021

SmartWorking & Remote Jobs: qual è la vera storia (e dietro le quinte) di questa nuovo modo di lavorare?

Alla fine, come tutti, in questo ultimo periodo ho avuto modo di leggere articoli, visualizzato Video Interview, partecipato a Webinar sul tema dello SmartWorking e personalmente la mia reazione finale è sempre stata la stessa: un sorriso sarcastico.

Perchè? Semplicemente perchè si sta facendo una confusione incredibile e non stiamo raccontando la verità. O meglio, si sono creati in questi ultimi mesi, semplicemente falsi miti ed esempi. Ecco, come direbbe qualcuno, questa storia sullo Smart Working ed il “Lavorare da Remoto” è un pò sfuggita di mano ultimamente.

Ora, ho pensato di condividervi il mio punto di vista, non perchè sia la verità assoluta (magari alla fine mi sbaglierò io) ma solo perchè 3 anni fa ho lavorato completamente da Remoto per un intero anno in Asia oltre ad aver raccolto diverse storie e testimonianze in questi ultimi 8 anni grazie al mio lavoro nel settore Tech (nel mio caso il digitale applicato al settore HR & Formazione).

Partiamo dall’inizio e dal primo falso mito:

Pochissime aziende al mondo lavorano in SmartWorking, tutte le altre hanno adesso iniziato (finalmente) a capire i benefit del lavoro da Remoto.

Lo SmartWorking NON significa lavorare da casa/WFH o in modalità remota.

Lo SmartWorking è un insieme di Pezzi di Puzzle che un’azienda X crea, concede e permette ai propri dipendenti con l’obiettivo di lavorare in maniera più flessibile e creativa attraverso una infrastruttura Digitale ed Offline fatta di Tool, Strategie, Benefit, Incentivi, Soluzioni Innovative e Cultura Aziendale.

L’obiettivo umano è che ogni dipendente possa decidere in maniera libera di programmare la propria giornata, Quarter ed anno rispetto a quello che l’azienda ha creato in precedenza per lui/lei come Infrastruttura. Il fine è davvero quello di avere dipendenti più felici oltre che più attivi da un punto di vista imprenditoriale e creativo.

Ora, tutto questo è iniziato semplicemente 5 anni fa grazie ad aziende Tech Americane/e non come WordPress, Whereby (ex Appear), Buffer, TodoList e poche altre nel mondo.

La verità è che il sistema dello SmartWorking è complesso perchè ci deve essere una cultura aziendale e di business che dall’inizio (o in corso d’opera) decide di investire in questa modalità per avere ritorni vari nel medio-lungo termine. Se ci pensate, le poche aziende, che lo fanno sono tutte Tech: principalmente Tool di Social Media Marketing & Management, Affiliate Marketing, Coding ed E-Commerce.

VPN & Location: Il dove non è importante per chi lavora in questa modalità e non ci sono problemi a riguardo. Se ti trovi ad Ubud (Bali) o Seattle non fa differenza e non devi acquistare un servizio di VPN per far vedere che sei operativo nella sede locale della tua azienda. Infatti, ad oggi, la maggior parte delle aziende ha permesso ai propri dipendenti di lavorare da casa non in qualsiasi posto del Mondo. Questa è una differenza sostanziale tralasciando il discorso della Fiscalità Internazionale.

Ora, secondo voi, questa tipologia può essere applicata a tutti i Settori Industriali?

Assolutamente no! Anzi, secondo me, è impensabile. Vi immaginate un Addetto alla Logistica, un Sales Man o un Infermiere che lavorano in questa modalità… per sempre?

Sicuramente – quello che abbiamo (finalmente) imparato da questo periodo – è la gestione del nostro tempo. Abbiamo compreso come abbiamo perso il nostro tempo in cose inutili e come ora potremmo ottimizzare questo tempo, libertà e flessibilità in maniera diversa per essere, ad esempio, più vicini ai nostri cari ed ai nostri interessi/passioni.

Ecco, perchè, il fatto che molte aziende hanno compreso che si può permettere ai propri dipendenti e collaboratori di lavorare da Remoto è una grande vittoria per tutti. E’ una svolta storica e sociale. Per me paragonabile a tutte le lotte sociali e civili che abbiamo avuto negli ultimi 50 anni in Italia.

Qual è allora il senso finale di questo Articolo che volevo condividere da diverse settimane?

No, non mi sono svegliato questa mattina arrabbiato con tutte quelle persone che continuano ad abusare di questo termine oltre che a confondere un’intera popolazione tramite contenuti irrealistici. Non sono seccato del fatto che la gente continua a dire che lavora in SmartWorking ma invece non capisce che sta semplicemente lavorando da casa (il tutto nato “grazie” ad una pandemia).

Sono semplicemente preoccupato del futuro di questa Storia e Campagna di Marketing creata come sempre da qualcuno. La mia preoccupazione è legata al futuro delle Relazioni Umane relativa al mondo del Lavoro.

Le relazioni che nascono in un contesto lavorativo creano nuove idee, business e partnership strategiche, crescita personale, successi come d’altro canto liti, errori e sconfitte. Personalmente, tutto questo, vorrei viverlo nella maggior parte del tempo in uno spazio reale di lavoro e non su Zoom.

Quale potrebbe essere, allora, una buona ricetta creata da un Mix di Ingredienti?

Ecco, il mio pensiero è che dovremmo fare tesoro di questo periodo per capire insieme ai nostri colleghi, Manager ed azienda come strutturare al meglio il Layout delle nostre giornate di lavoro tramite diversi Input che abbiamo ricevuto considerando proprio questi aspetti:

• Non siamo tutti uguali perchè ognuno di noi vive in contesti diversi (personali, geografici, familiari etc.).

• Ci sono tante variabili dove di sicuro è impossibile applicare la teoria “Fare di tutta l’erba un fascio”.

• La combinazione di più variabili e fattori potrebbe essere la soluzione più idonea per tutti alla fine.

Quale? Settimane di lavoro programmate in modalità flessibile. Qui un’idea che viene già applicata in Germania: decidere, ad esempio, di poter lavorare in uno spazio di Co-Working come azienda per 2 giorni a settimana. Molte aziende tedesche utilizzano questa modalità per conoscere nuovi giovani talenti o creare partnership strategiche con nuove Startup per dare una svolta ai loro processi di business.

Ecco, per questo motivo, credo che un mix di ingredienti possa essere la scelta più democratica e contemporanea del nostro modo di lavorare. Penso che la scelta più pazza – come già sta accadendo – possa essere quella di comunicare ai propri dipendenti “Lavoriamo tutti da casa per sempre senza ritornare in ufficio”.

Voi cosa ne pensate? Quale sarebbe la giusta strada da percorrere e sopratutto dove potrebbe portarci tutto questo?

#smartworking #remote